Il signor calcolatore

questa storia è scritta da: Anthony Fiume

C’era una volta il signor calcolatore di nome Vincenzo, il quale era sempre indaffarato perché aveva tanti calcoli da portare a termine e perciò molti pensieri affollavano la sua mente. Si diceva che fosse disperso in mare a causa della sua automobile mancante di alcuni pezzi di ricambio, tuttavia egli riuscì a salvarsi ed era molto infuriato per questa situazione appena si rese conto dell’accaduto. Sulla spiaggia dove si era risvegliato dopo il forte colpo, gli si avvicinarono due bambini di nome Anna e Daniele che, vedendolo mal conciato, gli chiesero: “Possiamo aiutarla, signore? Qui vicino c’è la città e potremmo accompagnarla da chi potrebbe prendersi cura di lei!”

Allora il signor Vincenzo, cercando di mettersi in posizione eretta alzandosi dalla sabbia per rispondere loro, venne colto da uno svenimento. I due bambini cercarono subito di bagnarlo con l’acqua delle onde vicine per salvarlo dall’ improvvisa caduta, riprovarono più volte, ma non riuscirono a ridestarlo; decisero così di andare a chiamare i soccorsi.

Nel mentre, il signor calcolatore cominciò a fare dei colpi di tosse per degli incubi: la perdita dei sensi gli aveva fatto immaginare i bambini incontrati come dei serpenti velenosi all’interno di una nave di pirati…che paura! Nella mente del signor Vincenzo era anche apparsa un’affascinante sirena che lo risvegliava con del caffè caldo.

Svaniti questi pensieri, udì delle voci nelle vicinanze che cercavano di chiamarlo per risvegliarlo: erano tornati Anna e Daniele con alcuni dottori pronti a medicarlo. Il signor Vincenzo li abbracciò forte grato a loro per esser stato salvato.

I due bambini potettero così tornare a casa felici di esser stati dei piccoli eroi e contenti di aver contribuito alla rinascita del signor Vincenzo il calcolatore, che tornerà alla vita di tutti i giorni ponendo più attenzione alle sue azioni.