Il campanellino del lattaio

questa storia è scritta da: Chiara Doronzo

Nel 1962 avevo 7 anni e iniziavo a lavorare, dando una mano a mio padre nel caseificio di famiglia. Il mio compito era quello di consegnare il latte.

Sulla mia bici avevo due cassette, una con le bottiglie piene e un’altra con quelle vuote. Quando arrivavo a casa dei clienti lasciavo la bottiglia piena e prendevo quella vuota che mi facevano trovare vicino alla porta.

Mentre pedalavo dovevo fare molta attenzione perché le bottiglie sbattevano una contro l’altra e si potevano rompere perché erano di vetro.

Dopo le consegne andavo a scuola, non mi sentivo stanco, anzi ero contento di aver finito tutte le mie consegne.

Un giorno mio padre tornò a casa con un campanellino e mi disse:”con questo potrai segnalare il tuo arrivo e attirerai più clienti”. Io non ero molto contento di questo campanellino, avevo già tanti clienti da servire e quindi non lo utilizzavo spesso.

Oggi ho 68 anni e spesso ripenso con nostalgia a quei momenti, per me sono stati l’inizio della mia storia di casaro a Rutigliano.

 

Storia di Tonino Dalba, casaro dal 1962